PABLO NERUDA - INSETTI


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Navigazioni e ritorni (1959)

Neruda - Vita e opere

Navigazioni e ritorni

Alcuni dei testi che integrano il libro furono scritti durante il viaggio del 1957. Tra essi, ed approssimativamente elencati qui secondo l'itinerario del viaggio: "Ode ad una mattina del Brasile", "Ode di fronte all'isola di Ceylon", "Ode all'elefante”, "Ode" alla sedia”, "Ode ad un solo mare", "Ode alla Gran Muraglia nella nebbia", "Solitudini della terra cinese", "Ode ad un treno in Cina", "Ode a Lenin", “Ode ad una mattina in Stoccolma", "Alle acque del nord europeo", "La barca", "Incontro nel mare con le acque del Cile", "I gabbiani di Antofagasta", "Ritorno", "Al Cile, di ritorno."
Altri furono scritti durante gli spostamenti di Neruda attraverso il territorio nazionale durante la seconda campagna presidenziale di Salvatore Allende (1958) che - come sempre - contò sul deciso appoggio dei comunisti. Il poeta colse l'occasione per ritornare un'altra volta al Sud della sua infanzia. A questo gruppo di testi appartengono "Scritto nel treno vicino a Cautín, nel 1958" e "Ode ai treni del Sud."
Non sono riuscito a stabilire se il poeta viaggiò anche all'estremo nord durante quella campagna elettorale. Sarebbe potuto essere allora che scrisse i poemi "L'indio" e "Tre bambine boliviane", se non lo fece - meno probabilmente - in Antofagasta il 21 dicembre 1957, durante lo scalo della nave che lo portò di ritorno al Cile (c’è un breve testo in prosa, "Recabarren", datato quel giorno ed in quella città). Ma ci fu ancora un'altra occasione in cui quei testi poterono essere scritti: alla fine di gennaio di 1959 Neruda, imbarcato a Valparaíso con destinazione il Venezuela, per uno scalo in El Callao concedè al Semanario Peruano un'intervista ("Dieci ore di Pablo Neruda in Lima"), ed un messaggio in prosa "Al popolo boliviano”, entrambi i testi editi dalla rivista di Lima nella sua edizione del 25 gennaio 1959.
Al suo soggiorno in Venezuela che si prolungò fino ad aprile, Neruda dedicò i due poemi che chiudono il libro: “Ode ai nomi del Venezuela" (che comincia alludendo ad un febbraio che non può essere altro che quello di 1959), e "Addio al Venezuela". Degli altri testi del volume, si potrebbe assicurare che quasi tutti furono composti nel contesto della quotidiana normalità di Isla Negra o di La Chascona, con l'eccezione di due: “Ode alle ali di settembre" e "Ode alle acque del porto" che derivarono da un viaggio che fece Neruda a Valparaíso per conoscere ed esaminare quell'estranea edificazione, incompiuta ed abbandonata da dieci anni che fu la base di una casa non meno singolare, La Sebastiana, la cui costruzione la cominciò il poeta verso la fine del 1958.
"La scrittrice Sara Vial era amica della figlia di Sebastián Collados [lo stravagante spagnolo, morto già dieci anni prima che era stato il proprietario di quelle ora rovine]. Una bionda fine, con aria celtica. Gli parlò [al poeta] di quell'opera grossa che non aveva quotazione nel mercato dei compratori. Accompagnato dalla scopritrice, Neruda percorse il Camino de Cintura, la Avenida Alemania e vide la casa di notte. Nell'oscurità scorse il faro di Punta Angeles, vicino alla Piedra Feliz, dove normalmente si runiscono gli innamorati e si lanciano alla morte i suicidi. L'accettò immediatamente"


da “Obras completas” – Galaxia Gutemberg – volume II – Notas – di Hernán Loyola – pp. 1371-1377

NAVEGACIONES Y REGRESOS
[1957 – 1959]

Prólogo
A mis obligaciones
Oda al ancla
A Louis Aragón
Oda a las alas de septiembre
Oda a las aguas de puerto
El barco
Oda al último viaje de "La Bretona"
Oda al caballo
Escrito en el tren cerca de Cautín, en 1958
Oda a la cama
Oda a la campana caída
A Chile, de regreso
Oda al buen ciego
Oda al mal ciego
Oda a las cosas
El indio
Oda a las cosas rotas
Encuentro en el mar con las aguas de Chile
Oda al elefante
Oda al gato
Las gaviotas de Aniofagasta
Oda a las gracias
Oda a la gran muralla en la niebla
Oda a la guitarra
Oda frente a la Isla de Ceylán
Oda a Lenin

Oda a una mañana del Brasil
Oda a una mañana en Stokolmo
Oda a la mesa
Tres niñas bolivianas
El olvido
Oda a las papas fritas
A las aguas del Norte europeo
Oda al perro
A mi pueblo, en enero
Oda al piano
Oda al plato
Oda a Ramón Gómez de la Serna
Regreso
Oda a la sandía
Oda a la silla
Oda a un solo mar
Soledades de la tierra china
Oda a los trenes del Sur
Oda a un tren en China
Oda a la tierra (II)
Tempestad con silencio
Oda al violín de California
Oda a los nombres de Venezuela
Adiós a Venezuela
Epilogo
Deberes de mañana

NAVIGAZIONI E RITORNI

Prologo
Ai miei obblighi
Ode all'ancora
A Louis Aragon
Ode alle ali di settembre
Ode alle acque del porto
L'imbarcazione
Ode all'ultimo viaggio de "La Bretona"
Ode al cavallo
Scritto sul treno vicino Cautín, nel 1958
Ode al letto
Ode alla campana caduta
Al Cile, di ritorno
Ode al buon cieco
Ode al cieco malvagio
Ode alle cose
L'indio
Ode alle cose rotte
Incontro nel mare con le acque del Cile
Ode all'elefante
Ode al gatto
I gabbiani di Antofagasta
Ode ai ringraziamenti
Ode alla grande muraglia, nella nebbia
Ode alla chitarra
Ode davanti all'Isola di Ceylon
Ode a Lenin

Ode a una mattina del Brasile
Ode a una mattina a Stoccolma
Ode alla tavola
Tre bambine boliviane
L'oblio
Ode alle patate fritte
Alle acque del nord europeo
Ode al cane
Al mio popolo, in gennaio
Ode al piano
Ode al piatto
Ode a Ramón Gómez de la Serna
Ritorno
Ode all'anguria
Ode alla sedia
Ode a un solo mare
Solitudini della terra cinese
Ode ai treni del sud
Ode a un treno in Cina
Ode alla terra (II)
Tempesta con silenzio
Ode al violino della Calfornia
Ode ai nomi del Venezuela
Addio al Venezuela
Epilogo
Doveri di domani


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