Generalità
Gli Insetti o Entomi costituiscono una classe appartenente all’immenso phylum (o tipo) degli Arthropoda, i più complessi e perfezionati animali invertebrati.
La classe degli Insetti è il più grande gruppo animale che popoli la Terra, con oltre un milione di specie, cioè i 5/6 dell’intera animalità.
Gli Insetti presentano particolare affinità con i Miriapodi e, fra questi, con i Chilopodi ed i Sinfili.
Sono tra i più antichi abitatori delle terre emerse, risalendo molti dei loro fossili al Paleozoico Devoniano.
Morfologia
Schema anatomico di un insetto generico
A- Capo; B- Torace; C- Addome
1 antenna
2 ocello inferiore
3 ocello superiore
4 occhio composito
5 cerebro (cervello)
6 protorace
7 arteria dorsale (aorta)
8 apparato tracheale (trachee+spiracoli tracheali)
9 mesotorace
10 metatorace
11 ali (primo paio)
12 ali (secondo paio)
13 mesenteron (tratto medio del tubo digerente)
14 cuore
15 ovario
16 proctodeo (tratto finale del tubo digerente)
17 ano
18 genitali
19 catena gangliare ventrale
20 tubi Malpighiani
21 ultimo tarsomero
22 unghie del pretarso
23 tarso+pretarso
24 tibia
25 femore
26 trocantere
27 stomodeo (prima parte del tubo digerente)
28 ganglio toracico
29 coxa
30 ghiandola salivare
31 gnatocerebro
32 apparato boccale
Le denominazioni derivano l'una dal latino e l'altra dal greco e sono dovute al fatto che il loro corpo è facilmente suddivisibile in pezzi o setti (lat. insecta;grec. éntoma). Il corpo degli Artropodi, infatti, è diviso in segmenti (metameri), talvolta simili tra loro ma generalmente assai differenziati, tanto da dividere il corpo in parti distinte (metameria eteronoma), che negli Insetti sono il capo, il torace e l'addome. Il corpo è racchiuso in un esoscheletro (scheletro esterno), formato da sostanze organiche particolari che gli conferiscono una notevole robustezza.
L’organizzazione generica esterna di un insetto adulto comprende 3 regioni morfologiche (tagmi) derivate dalla aggregazione e dalla differenziazione di segmenti (somiti).
Capo
Il capo degli insetti è formato dai primi metameri e subisce una profonda modificazione fino a celare la suddivisione in segmenti.
Il capo di gran parte degli insetti è dotato di occhi composti, costituiti da un gran numero di occhi semplici, detti ommatidi. Sono generalmente presenti delle antenne, che hanno una funzione prevalentemente sensoriale. Sul capo si apre inoltre la cavità orale, delimitata da appendici che nel complesso formano l'apparato boccale.
A seconda della posizione del suo asse rispetto all'asse del corpo, il capo degli insetti può essere:
· prognato, in linea con il torace, utile per gli insetti predatori (coleotteri carabidi);
· ipognato, con asse ortogonale al torace, tipico di insetti che si nutrono delle foglie su cui stanno o per predatori da fermo (mantidi);
· metagnato, l'asse forma un angolo acuto col torace, tipico di afidi ed insetti succhiatori di linfa;
· epignato, capo ad angolo ottuso (formiche);
· immerso nel torace (termiti).
Antenne
Le antenne sono sempre presenti negli insetti anche se con sviluppo vario. Sono inserite nelle ossa parietali del cranio. Si articolano all'interno di un foro detto torulo, e sono composte da diverse parti, la più sviluppata delle quali è lo scapo, segue il pedicello e il flagello composto da più segmenti gli ultimi dei quali di diametro maggiore formano la clava, l'insieme dei rimanenti il funicolo. Il numero complessivo degli articoli varia in base allo stile di vita dell'insetto. Le antenne sono sede di cellule sensoriali e svolgono un ruolo importante per la copula, la ricerca dell'ospite e infine per la respirazione. Spesso portano vistosi caratteri sessuali secondari che permettono facilmente la distinzione tra esemplare maschio e femmina. Possono essere di diversi tipi:
· setiformi
· clavate
· lamellate
· filiformi
· pettinate
· genicolate
· piumose
· serrate
Apparati boccali
La morfologia dell'apparato boccale varia profondamente nella struttura e nella funzione da un gruppo ad un altroL'apparato boccale degli Insetti deriva da una profonda trasformazione dei primi metameri del corpo. È composto da più appendici conformate in modo da assolvere a specifiche funzioni (masticazione, perforazione, aspirazione, emissione di liquidi, ecc.). In generale si distinguono quattro serie di appendici, disposte - in sequenza dorsale-ventrale - come segue:
· Labbro superiore (un'appendice impari);
· Mandibole (due appendici pari e simmetriche);
· Mascelle (due appendici pari e simmetriche);
· Labbro inferiore (un'appendice impari).
Secondo i diversi modi di vita abbiamo diverse modificazioni nella struttura e nella morfologia delle appendici boccali, di cui vediamo solo alcuni esempi.
1. Masticatore. È il tipo più primitivo, con mandibole adatte a masticare l'alimento. Hanno apparato boccale masticatore, ad esempio, le cavallette, le coccinelle, le vespe, le formiche.
2. Pungente-succhiante. Le appendici sono conformate in modo da formare un organo in grado di perforare tessuti di rivestimento e aspirare liquidi interni (vegetali o animali). Il grado di differenziazione delle appendici è tale da costituire un organo di perforazione, un canale di suzione e un canale che permette l'emissione di liquidi che svolgono un'azione enzimatica. Hanno apparato boccale pungente-succhiante, ad esempio, le zanzare e altri insetti ematofagi, gli afidi e altri insetti che si nutrono della linfa o del succo delle cellule vegetali, le idrometre o altri insetti predatori che si nutrono succhiando i liquidi interni delle loro vittime.
3. Lambente-succhiante. Le appendici sono conformate in modo da raccogliere liquidi da una superficie e succhiarli, perciò l'apparato boccale ha la forma di una paletta. Hanno apparto boccale lambente-succhiante, ad esempio, le mosche.
4. Succhiante. Le appendici sono conformate in modo da formare un canale di suzione per l'aspirazione di liquidi. È l'apparato boccale tipico degli insetti che si nutrono del nettare dei fiori. Hanno apparato boccale succhiante, ad esempio, le api e le farfalle. In queste ultime l'apparato boccale forma una sorta di proboscide, la spirotromba, ripiegata a spirale quando non è usata.
Torace
Il torace è formato da tre segmenti:
· protorace: il segmento anteriore sempre senza ali;
· mesotorace, negli insetti alati più sviluppato provvisto di ali;
· metatorace, come mesotorace può presentare le ali, nei Ditteri presenta i bilancieri invece delle ali.
Ogni segmento è composto da:
· tergo: detto anche noto o scuto, dorsale molto sclerificato;
· pleure. laterali a cui si collegano le zampe, in quel punto sono rafforzate dalle presenza di scleriti; sono presenti anche una coppia di spiracoli tracheali; si divide in episterno e epimero;
· sterno, sclerificato, ventrale.
Nel torace l'esoscheletro subisce delle invaginazioni dette apodemi cui si appigliano gli organi ed i muscoli interni. Le ali, se presenti si articolano tra il tergo e le pleure.
Zampe
Nel torace degli insetti vi sono sei zampe, che possono essere simili o diversamente modificate (basti pensare a quelle posteriori della cavalletta).
Ogni zampa è costituita da una serie di articoli:
· coxa o anca, breve;
· trocantere, breve;
· femore, sviluppato;
· tibia, sviluppato;
· tarso, pluriarticolato
· pretarso, portante le unghie ed un corpo mediano detto arolio se lobiforme o empodio se stiliforme. Spesso sono presenti i pulvilli lamine membranose sottounghiali.
Le zampe mancano completamente in molte larve, che si definiscono apode. In altre larve, definite polipode, oltre alle zampe ci sono anche delle formazioni pari, addominali, non articolate definite pseudozampe.
Le zampe in funzione del loro utilizzo si distinguono in:
· ambulatorie tipica di molti Coleotteri;
· saltatorie (le zampe metatoraciche delle cavallette);
· fossorie, a forma di pala (le zampe protoraciche del grillotalpa);
· natatorie con arti appiattiti (Rincoti e Coleotteri acquatici)
· raptatorie (es. mantide)
Ali
Le ali sono di norma due paia. Non sono, come si potrebbe pensare, appendici articolate, bensì espansioni dell'esoscheletro. Per capire che non derivano da appendici, basta considerare che i metameri che le portano possiedono anche zampe. Sono evaginazioni laterali del meso e meta torace e la superficie di ciascuna ala è costituita da epidermide e membrana basale, la prima che secerne cuticola durante lo sviluppo dell'ala.
Le ali sono costituite da due lamine sovrapposte di epidermide percorse da tubuli sclerificati (nervature), con all'interno emolinfa, aria, nervi, che fanno da sostegno all'ala. Le nervature principali sono la costale, subcostale, radiale, mediana, cubitale, anale, tutte (tranne la costale), molto ramificate. Nella costale spesso anteriormente c'e' un ingrossamento detto stigma o pterostigma che distribuisce le forze durante il volo.
Il movimento delle ali è dovuto a deformazioni dell'esoscheletro, causate da muscoli appositi.
La muscolatura interessata al movimento si divide in:
· diretta, collegata agli pterali tramitedue scleriti articolari (basalare e subalare); i muscoli connessi allo sterno provocano l'innalzamento delle ali;
· indiretta, non agisce sulle articolazioni; si distingue in:
o dorso-ventrale, muscoli trasversali collegati a dorso e ventre, curvano il dorso alzando le ali;
o logitudinale-ventrale, muscoli longitudinali legati rigidamente al dorso che in trazione diminuendo la sezione ne riducono la curvatura abbassando le ali.
Gli insetti più primitivi non possiedono ali. Tra gli insetti alati, è segno di primitività avere ali simili per forma e dimensione. In due ordini la differenziazione delle ali ha portato alla radicale modificazione di un paio.
Nei Coleotteri (scarabei, coccinelle, maggiolini, cervi volanti etc.), il primo paio si è trasformato in elitre, gusci rigidi che proteggono il secondo paio quando l'insetto non vola.
Nei Ditteri (mosche, tafani, zanzare etc.), il secondo paio si è trasformato in bilancieri, piccole protuberanze atte a stabilizzare il volo.
Alcuni insetti, come pulci e pidocchi, hanno perso completamente le ali nel corso dell'evoluzione.
Addome
Regione del corpo costituita da 11 segmenti (uriti) simili tranne i terminali.
Alcune famiglie presentano un diverso numero di uriti:
· nei Tisanuri sono 11 ma l'undicesimo è nascosto.
· nei Micotteri sono 10.
Ogni segmento presenta un'urotergo dorsale, un'urosterno ventrale e delle membrane laterali che assieme alle membrane intersegmentali garantiscono i movimenti e l'eventuale alloggiamento delle viscere. Nelle membrane laterali si ha lo sbocco degli spiracoli tracheali.
L'ottavo ed il nono urite sono detti uriti genitali; l'apertura genitale femminile si apre dopo il nono e quella maschile dopo il decimo. Questi presentano le gonapofisi, delle "armature" genitali variamente differenziate (in alcuni imenotteri formano il pungiglione ovopositore).
L'ultimo segmento dell'addome si chiama telson.
L'addome presenta diverse appendici.
Stili
Gli stili sono degli articoli pari, segmentati, residui di appendici metameriche uro-sternali. Hanno la funzione di sostenere l'addome lunghissimo (negli apterigoti) e, a volte, collaborano al movimento. Sono presenti negli insetti apterigoti, nei Tisanuri dal secondo all'ottavo.
Sono presenti anche in forme adulte di pterigoti (una coppia sul nono nelle Efedre e nelle femmine dei Coleotteri Culibrionidi).
Cerci
Sul decimo urite (in realtà emanano dall'undicesimo) ci sono i cerci filiformi e molto lunghi nei Tisanuri (in cui è presente un pezzo impari mediano detto paracerco) e nelle Efedre, più brevi e tozzi in alcune blatte, grilli, e altri Ortotteroidei. Nelle forficule sono a forma di pinza. Sono utilizzati come strutture copulative e strumenti di difesa.
Urogonfi
In larve di olometaboli (coleotteri, lepidotteri), ci sono gli urogonfi, pari, articolati, leggermente estroflettibili, nel nono urite latero-dorsali.
Il pigodio è una ventosa tipica di larve di Coleotteri carabidi, detta anche uropodio, impari caudo-ventrale al 10 urite in alcune specie con ghiandola viscosa
Sifoni, canalicoli e sifoni respiratori
Si hanno conicoli o sifoni sono in Afidi dorsalmente al sesto urite; sono cavi ed emettono sostanze cerose (difesa da agenti predatori ed atmosferici)
In larve di Ditteri Silfidi (sottofamiglia degli Aristaidi) si hanno dei sifoni respiratori dall'ottavo urite, divisi in 4-5 pezzi telescopici, per permettere di raggiungere l'aria (vivono immersi nei liquami di pozzi neri); stesso sistema adottano Emitteri Eterotteri come Ranatra e Nepa (scorpione d'acqua).
Pseudozampe
Nelle larve polipode sono presenti formazioni pari, non articolate, per favorire i movimenti (aree ambulacrali). Sono tipiche di larve di:
· Lepidotteri in genere con pseudozampe dal terzo al sesto urite ed una coppia al decimo;
· Lepidotteri Geometridi con una al sesto ed una al decimo;
· Lepidotteri Nottuidi (scambiabili con i Geometridi ma con zampe al quinto, sesto e decimo urite);
· Imenotteri Sinfidi (non solo i Tentredini) con zampe dal secondo all'ottavo urite;
· Mecotteri dal primo all'ottavo urite.
Ovopositore
Possiamo distinguere tra:
· ovopositore di sostituzione tipico di Lepidotteri, Coleotteri e Ditteri, prodotto dalla notevole capacità di allungamento degli ultimi uriti;
· ovopositore sclerificato tipico di Ortotteri Ensiferi e Imenotteri Terebranti; è prodotto da 3 paia di valve (ventrali, mediane e dorsali), collegati all'ottavo e nono sternite da piastre dette valviferi; due paia di valve formano il canale in cui passano le uova, mentre il terzo paio forma un astuccio.
Dall'ovopositore negli imenotteri aculeati (vespe, api etc.) si genera il pungiglione.
Anatomia
All'esterno gli insetti sono rivestiti da una cuticola divisa in:epicuticola,esocuticola,endocuticola aderenti all'epidermide; costituita per il 25-60%da chitina,polisaccaride azotato.l'esocuticola è impermeabile ad acqua,abbastanza per l'ossigeno di meno per la CO2,non lo è per l'anidride carbonica e per gli ioni potendo cosi regolare l'osmosi ed anche l'escrezione.la cuticola è anche importante per la pigmentazione dell'insetto che può essere sia di tipo chimico(per esempio carotenoidi estratte da piante su cui si nutrono) o di tipo fisico(per rifrazione)
Sistema muscolare
I muscoli degli insetti sono costituiti da fibre contrattili, azionate da stimoli nervosi, formate da miofibrille. Le fibre muscolari alle estremità sono composte da tonofibrille che si inseriscono nell'epidermide e si attaccano all'endocuticola. Il sistema muscolare è costituito da muscoli scheletrici e viscerali. Dei primi prendono parte la muscolatura del capo che si attacca a furche e fragmi ma anche al tegumento stesso ed e formata da muscoli elevatori, depressori, rotatori e retrattori. Di particolare sviluppo sono questi ultimi che consentono l'apertura (abduttori) e la chiusura (adduttori) delle mandibole che a seconda del regime alimentare possono essere più o meno sviluppate. La muscolatura del torace dove troviamo i muscoli tergosternali, quelli pleurali e i pleurosternali denominati in questo modo per porre in evidenza i punti di attacco. Molto sviluppati nella zona toracica i muscoli alari che permettono il movimento delle ali e quindi il volo. Infine la addominale composta da muscoli longitudinali e trasversali. I muscoli viscerali, che sono gli unici ad essere in minima parte lisci e non solo striati, sono distribuiti lungo gli organi interni mobili.
Il sistema muscolare degli insetti è davvero efficentissimo grazie alla presenza della resilina e del rapporto favorevole tra larghezza dei muscoli e peso corporeo.
Sistema nervoso [modifica in corso]
Sistema digerente
Il canale digerente è un tubo, quasi sempre di lunghezza più o meno pari a quella del corpo dell'insetto a cui appartiene, anche se in alcuni casi presenta delle circonvoluzioni o dei diverticoli e può essere allora più lungo. Parte dalla bocca e raggiunge l'ano presentando lungo il percorso modificazioni a seconda delle abitudini alimentari dell'insetto; diventa più lungo in quelli che si nutrono di sostanze liquide rispetto a quelli che si rivolgono a sostanze solide.
La bocca degli insetti entomofagi, in particolare quella degli ematofagi, contiene ghiandole salivari che producono sostanze anticoaugulanti in modo da mantenere liquido il sangue, di cui si nutrono, sia mentre lo ingeriscono che durante la digestione.
In tutti gli insetti è possibile distinguere tre regioni principali:
· stomodeo
· mesentero
· proctodeo
Alla zona retrobuccale segue l'esofago che conduce ad una porzione muscolare, il ventriglio, dove viene triturato il cibo.
Fino a qui il tubo digerente è rivestito da cuticola e prende nome di "intestino anteriore" o stomodeo.
Segue l'intestino medio o mesentero,privo di cuticola, dove vengono secreti gli enzimi digestivi e si provvede ad un parziale assorbimento del cibo. In questo tratto la presenza di alcuni diverticoli, ciechi, ne aumenta la superficie. Questa sezione si conclude in corrispondenza di una struttura denominata valvola pilorica.
Da qui ha inizio l'intestino posteriore o proctodeo. La prima parte di questa porzione è caratterizzata dalla presenza di alcune strutture deputate all'escrezione, i tubuli malpighiani.
Il proctodeo è ricoperto di cuticola, come lo stomodeo, e presenta una superficie pieghettata. Qui viene completata la digestione e l'assorbimento; in particolare vengono recuperati: acqua, sali minerali, amminoacidi.
In molti insetti, la presenza nel tubo digerente di organismi endosimbionti (funghi, batteri, protozoi, ecc.) permette loro di nutrirsi di sostanze non facilmente aggredibili come legni e le cheratine e anche di sostanze che difettano di vitamine
Sistema circolatorio
La circolazione negli insetti è controllata da un cuore tubulare che consiste in un vaso dorsale che anteriormente continua in un’aorta e chiuso posteriormente ed inoltre suddiviso in camere successive metameriche,a livello delle quali si accede nel suo lume per mezzo di ostii laterali. Le camere sono separate da valvole che permettono al sangue di scorrere in direzione cefalica e gli impediscono di rifluire caudalmente;tra le camere distinguiamo quella contenente il cuore divisa da quella che contiene l’intestino da un diaframma dorsale e quella contenente il sistema nervoso divisa da quella che contiene l'intestino da un diaframma ventrale; Il cuore è sostenuto da muscoli alariche in associazione con i muscoli contenuti nella parete del cuore sono i fautori dei movimenti propulsori di quest'ultimo per mettere in circolo l'emolinfa. L'emolinfa si presenta spesso di colore giallastro, verdastro o rossastro e trasporta i prodotti della digestione. Non contiene pigmenti respiratori sciolti, salvo in rarissimi casi in cui v’è emoglobina in soluzione, per cui ossigeno e anidride carbonica vi si trovano in soluzione, contiene inoltre amebociti con attività immunitaria e fagociti.
Sistema escretore
avviene per ultrafiltrazione (espulsione dei cataboliti azotati + riassorbimento sostanze utili). Gli insetti escretano i composti azotati sottoforma di acido urico una sostanza semisolida cristallina che richiede un grande dispendio di energia ma poca acqua per la sua produzione
Sistema secretore [vecchia versione - modifica in corso]
SECREZIONE INTERNA: Gli Insetti possiedono un corredo di ghiandole a secrezione interna numerose quanto quelle degli animali superiori ed in correlazione umorale tra loro in maniera altrettanto complessa. La maggior parte di esse ha rapporti diretti col sistema nervoso, alcuni tratti del quale presentano territori neurocrinici, cioè gruppi di cellule neurosecernenti che hanno, in buona parte, perduto la capacità di trasmettere impulsi nervosi ed acquistato quella di secernere ormoni (stimolatori interni dell'organismo). Un gruppo di queste cellule, incluso nei lobi del protocerebro, è particolarmente attivo negli stadi giovanili; da questa parte, detta pars intercerebralis, partono alcuni ormoni dei quali il più importante è l'ormone cerebrale; questo, attraverso due nervi (uno per lato) giunge ai corpi cardiaci, due neuroghiandole retrocerebrali addossate all'aorta. I corpi cardiaci sono in grado di produrre sostanze che stimolano vari organi e tessuti (es. influenzano le contrazioni muscolari) ed in essi si acculuma l'ormone cerebrale prima di diffondersi nell'emolinfa attraverso la parete aortica. L'ormone cerebrale, prima di diffondersi viene modificato dai corpi cardiaci; via emolinfa giunge ad un grupo di ghiandole, dette protoraciche (solitamente si trovano tra capo e torace, talvolta nell'addome); le ghiandole protoraciche, stimolate dall'ormone cerebrale modificato, producono l' ecdisone, ormone a struttura simile al colesterolo da cui deriva. L'ecdisone, di cui esistono i tipi alfa e beta, è l'ormone della differenziazione e della metamorfosi, presiede alla trasformazione dei caratteri larvali e giovanili in quelli dell'adulto, regola la diapausa o il letargo. I corpi allati, situati di seguito a quelli cardiaci a cui sono collegati, allorquando ricevono l'ormone cerebrale secernono un terzo ormone, l' ormone giovanile o neotenina, un estere semplice derivato metilico del farnesolo. La neotenina, quando è presente nell'emolinfa, altera l'attività dell'ecdisone, impedendogli di attuale la radicale trasformazione in adulto e consentendo solo le mute (passaggi da uno stadio giovanile a successivo con cambio di cuticola). Quando per temporanea interruzione del'attività dei corpi allati nell'organismo scompare la neotenina, solo allora diviene possibile la definitiva trasformazione in adulto dell'insetto. Nel nuovo adulto la secrezione della neotenina riprende ma questa volta la sua azione è diretta verso le gonadi (azione gonadotropica) soprattutto di tipo vitelligenetico (stimola la produzione del tuorlo). Gli enociti (grosse cellule che si trovano isolate nell'organismo, soprattutto nell'emolinfa, oppure a gruppi sotto il tegumento in prossimità degli stigmi) sono interessati da queste correlazioni umorali poichè mostrano attività (vacuoli) durante le mute e pare siano in grado di emettere o manipolare chimicamente ormoni correlati alla secrezione delle lipoproteine cuticolari.
Negli Insetti non si sono riscontrati ormoni di tipo sessuale come nei Vertebrati. Va inoltre ricordati l' ormone diuretico secreto dai gangli toracici e dalle stesse cellule neurosecretrici cerebrali.
SECREZIONE ESTERNA: Ghiandole della muta: sono ghiandole unicellulari disposte, nelle larve dei Lepidotteri, in numero di 1-2 paia per segmento e secernono un liquido oleoso che si interpone tra la vecchia e la nuova cuticola, facilitando lo scivolamento durante le mute.
Ghiandole sericipare: secernono seta e posso essere unicellulari o anche pluricellulari e situate in ogni parte del corpo (anche all'estremità delle zampe). Tipiche produttrici di seta sono le ghiandole labiali dei Lepidotteri costruttori di bozzoli (es.il Bombyx mori L.); esse sono lunghe più del corpo e constano di una parte distale o posteriore (canale secretore),di una parte intermedia (serbatoio) e di una parte prossimale anteriore (canale conduttore). UNa sorta di pressa situata all'uscita comprime i due fili prodotti dalle ghiandole in un unico filo che fuoriesce dal seritterio. Anche i tubi malpighiani possono adattarsi alla produzione di seta, come nel caso di alcuni Coleotteri.
Ghiandole laccipare: secernono la cosiddetta kacca (utilizzata dall'uomo) in Cocciniglie esotiche; questa sostanza può essere tanto abbondante da ricoprire le colonie di insetti ( che allora respirano per mezzo di sifoni) e da rivestire interi rami.
Ghiandole faringee (o sopracerebrali): particolarmente sviluppate nell'ape operaia, producono, negli individui giovani, la pappa reale, sostanza ad alto valore nutritivo (utilizzata anche in medicina) destinata a nutrire le larve che diverranno regine.
Ghiandole urticanti: prodotte dal tegumento di larve di vari gruppi di Lepidotteri (es.Processionarie) e sono costituite da una cellula ghiandolare associata a quella abituale tricogena. Il secreto ghiandolare si accumula alla base del tricoma e, con il distacco di qwuesto, può venire a conttto con la pelle o le mucosa di Vertebrati provocando irritazioni.
Ghiandole salivari: sono collegate alle appendici boccali e, quindi, possono essere mandibolari, mascellari, labiali . Le labiali sono le più importanti; sboccano nel salivarium, alla base della ligula nell'apparato masticatore tipico. Nell'apparato boccale pungente-succhiante dei Rincoti, Ditteri Culicidi, ecc., la ligua diventa rigida ed allungata, e viene attraversata da un prolungamento del canale salivare; allora viene detta ipofaringe. Gli insetti producono abbondante saliva, ricca di svariati enzimi (necrotizzanti, solubilizzanti, declorofillizzanti, anticoagulanti,ecc.) a seconda degli adattamenti alimentari. Con la saliva possono venir iniettati nella pianta o nell'animale agenti eziologici di varie patologie (virus, batteri, ricckettsie, protozoi, nematodi, ecc.).
Ghiandole anali: menzioniamo quì sltanto quella annessa all'apertura anale di parecchie specie di Coleotteri, in particolare quella dei Carabidi del Genere Brachynus (crepitans, esplodens, ecc.). Questa ghiandola produce sostanze chimiche irritanti disciolte in acqua che diviene bollente all'uscita, vaporizzando con crepitio per reazine esotermica.(vedi voce Brachynus, in preparazione).
Ghiandole a secrezione difensiva o inebriante: producono sostanze chimiche di natura varia, spesso dotate di forte odore (terpenoidi, benzochinoni, streroidi, composti della serie aromatica, alifatica, ecc.). Sono emesse da punti diversi del corpo in forma gassosa, liquida o di vero e proprio spray. Alcune di queste sostanze svolgono anche attività feromonica di allarme. Tra i terpenoidi vanno ricordate la dendrolasina e l'iridiomirmecina (ad azione antibiotica) prodotte da Foprmicidi del Genere Lasius e Iridiomyrmex. Varie specie di Coleotteri mirmecofili emettono invece sostanze inebrianti molto gradite alle Formiche. Altre specie producono, a scopo difensivo, sostanze repellenti, revulsive, disgustose, ecc,(benzochinoni).
Ghiandole ceripare: possono essere unicellulari o pluricellulari e derivano dalla diretta trasformazione delle cellule dell'epidermide. La cera può essere prodotta in scaglie, cme quella emessa dagli sterniti addominali dell'Ape operaia, o in forma di polvere, riccioli e bastoncini, come quella delle Cocciniglie,ecc.
Ghiandole annesse all'apparato genitale femminile: molto importanti sono quelle colleteriche che producono una sostanza con cui vengono costruite le ooteche, speciali capsule contenebti le uova, o vengono incollate le uova al substrato. Menzioniamo qui le ghiandole velenifere annesse al pungiglione degli Imenotteri aculeati (vedi Apis) e rimandiamo il lettore alla trattazione dei singoli gruppi o specie.
Sistema riproduttore [modifica in corso]
La riproduzione
La riproduzione degli Insetti è sessuale. La norma è il dioicismo, ma si hanno casi di ermafroditismo (come nelle cocciniglie) e di partenogenesi (come nella filossera della vite).
I due esempi riportati sono di parassiti di piante, che devono riprodursi velocemente nelle stagioni in cui vi è un'improvvisa e sovrabbondante disponibilità di cibo. In entrambi i casi abbiamo anche riproduzione dioica, per mantenere la varietà delle caratteristiche ereditarie.
Essendo animali terrestri la fecondazione è interna. In alcuni casi però non è richiesto l'accoppiamento, in quanto il maschio depone una spermateca che è presa dalla femmina.
Negli insetti più evoluti lo sviluppo è indiretto.
La fecondazione è preceduta da:
· Maturazione delle gonadi
· Incontro tra gli individui dei due sessi tramite ricerca: l'incontro può verificarsi sia per iniziativa del maschio che della femmina, spesso si ha l'emissione di richiami sonori, luminosi od odorosi come i ferormoni sessuali
· Corteggiamento: è un atto che mira a predisporre entrambi per la fecondazione, si può assistere in questi casi a esibizioni da parte generalmente del partner maschile con danze o secrezione di sostanze olfattive o offerte di cibo.
· La copula: avviene tramite il trasferimento di materiale genetico da parte del maschio nella cavità femminile (il liquido fecondante entra direttamente in circolo nell'emolinfa e verrà poi utilizzato nelle sedi riproduttive). In alcune specie primitive si ha il trasferimento di materiale genetico mediante la bocca oppure il maschio lascia lo sperma in un luogo in cui la femmina potrà raccoglierlo da sola. Gli accoppiamenti possono durare da pochi secondi a qualche giorno a secondo delle "complicanze" fisio-morfologiche dell'operazione
In genere si ha poligamia, sono pochi i casi di monogamia obbligata. La fecondazione può interessare tutte le uova o solo parte di esse.
Partenogenesi: È una riproduzione attuata dalle sole femmine senza l'intervento maschile, è molto diffusa in vari ordini, si presenta molto importante per la conservazione della comunità tramite la produzione di individui con le medesime esigenze ecologiche. Consente di poter superare difficoltà riproduttive dovute ad esempio alla mancanza dei maschi, come nel caso degli insetti stecco: Insetti Stecco
Sistema respiratorio
Il sistema respiratorio degli insetti è caratterizzato dalla via diretta dell'ossigeno ai tessuti, senza passare per l'emolinfa. Questo sistema è costituito da stigmi, trachee, sacchi aerei. Gli insetti acquatici pur vivendo in sommersione, possono ricavare ossigeno dall'aria incanalata sotto le ali, estraendolo dalle piante, oppure sfruttando il coefficiente di diffusione tra azoto e ossigeno. Queste strutture respiratorie sono di origine ectodermica, si formano da invaginazioni del tegumento e comunicano con l'esterno attraverso aperture dette stigmi e in acqua tramite espansioni dette tracheo-branchie
Stigmi: Sono aperture del tegumento esterno, sono dotate di una chiusura interna o esterna, che avviene ad opera del muscolo che distendendosi permette l'apertura e la chiusura dello stigma tramite una porzione sclerificata. Possono contenere peli o setole per filtrare l'aria. Sono distribuiti di norma nella regione pleurale a coppie corrispondenti ai segmenti del torace.
Trachee: Sono tubicini di chitina di origine tegumentale (non si cambiano con la muta), la parte interna presenta rilievi anulati e spiralati che servono da sostegno e prendono il nome di tenidi. Le trachee si ramificano in tubicini più piccoli detti tracheole di natura endodermica (non si cambiano con la muta).
Sacchi aerei : Le trachee possono subire modificazioni mancando i tenidi che permettono il sostegno, queste strutture diventano dilatabili e agiscono come riserva di aria e di adibire a diverse funzioni:
- riserva di aria nelle immersioni;
- aumento del suono emesso (cassa di risonanza);
- abbassamento del peso specifico;
- pressione sull'apparato genitale
Tracheo-branchie: Estroflessioni tegumentali possedute da insetti acquatici, situate in vari punti del torace, dell'addome e del capo. La loro parete permette all'ossigeno disciolto nel mezzo liquido di entrare nelle trachee.
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